Muto come un pesce: la musica del reef
Immaginate
di nuotare vicino ad un reef tropicale...il mare è calmo e l’acqua vi avvolge
in un caldo abbraccio. Scortati da centinaia di pesci colorati avanzate
scrutando attentamente tra i coralli per scorgere qualche creatura nascosta. Vi
sentite parte del mare.
Ora immaginate di chiudere gli occhi e ascoltate i rumori
che vi circondano tenendo la testa sott’acqua...cosa vi aspettate di sentire? Niente?
Sbagliato!
Anche se il nostro udito sott’acqua non ci permette di
distinguere in modo preciso i suoni e la loro provenienza, per un buon
ascoltatore il reef è tutt’altro che un luogo silenzioso: avvicinandoci alla
barriera corallina infatti si possono sentire una moltitudine di schiocchi e ticchettii,
e questa non è che una piccolissima percentuale dei suoni prodotti dagli
abitanti del reef. Armati di microfono ci si rende conto di come in realtà le
barriere coralline siano degli ambienti acusticamente molto caotici,
paragonabili a delle frenetiche città. I suoni prodotti dagli abitanti del reef
vengono suddivisi in due gruppi in base alla loro frequenza: si distinguono i
suoni a bassa frequenza emessi dai pesci, da quelli ad alta frequenza che sono
opera dei gamberi pistoleri. In ogni reef poi, a
seconda dell’abbondanza delle diverse specie, questi suoni sono presenti in
misura diversa e si combinano a comporre una melodia unica.
Ma perché i
pesci “parlano”? I pesci utilizzano diversi canali di comunicazione per
scambiarsi informazioni: si mandano messaggi utilizzando il linguaggio del
corpo, segnali chimici, cambiamenti nel colore della propria livrea ed
emettendo suoni. Il suono quindi non è che una delle componenti della
comunicazione tra pesci. Nella maggior parte dei casi i segnali acustici sono associati
ad un preciso comportamento dell’animale e ad una particolare situazione: per
esempio, il suono prodotto da un pesce per corteggiare una femmina durante il
periodo riproduttivo sarà diverso da quello emesso dal medesimo animale per
scacciare un rivale dal proprio territorio.
Detengono il titolo di “pesci più rumorosi del reef” le
damigelle e i pesci pagliaccio: queste specie sono infatti estremamente
territoriali e, per sfidare e intimidire chi invade il proprio territorio,
producono una moltitudine di schiocchi e borbottii.
Un reef in salute è un ambiente vivacemente popolato e, di
conseguenza, è molto “chiassoso”. Al contrario, spesso una barriera malata è
anche scarsamente popolata e risulta quindi un luogo più silenzioso. La
relazione tra suono e salute delle barriere è un argomento di grande interesse
per i biologi marini: conoscere l’esatto rapporto permetterà di monitorare lo
stato di salute dei reef (anche i più remoti) in modo accurato.
Ma i suoni del reef non sono utili solo ai biologi marini! Infatti
le larve dei pesci di barriera, che trascorrono i loro primi giorni in mare
aperto, riescono a raggiungere le barriere coralline proprio seguendo le
melodie che da esse provengono! Incredibile vero?
Solo perché noi non possiamo sentirli, non vuol dire che i
pesci non abbiano qualcosa da dire!
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