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Questione di...etica

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Oggi mi trovo a scrivere un articolo diverso dal solito, frutto dei pensieri che mi frullano nella testa da poco più di un anno a questa parte. Lo scopo del mio blog è quello di far conoscere alle persone la vita reale di una biologa marina, al di là dell’idea idilliaca che ci si può fare basandosi su film come Flipper...e quello di cui vi parlerò tra poco è senza dubbio qualcosa di autentico e personale, una riflessione nata da esperienze provate da me in prima persona. Ho sempre amato gli animali, marini e non, e ho sempre avuto una grande sensibilità nei loro confronti. Ricordo che da bimba mio papà mi insegnava a rispettare anche le creature più piccole come le formiche e, mentre gli altri bambini si divertivano a distruggere i formicai, io li difendevo e rimanevo incantata a osservare quei piccoli animali operosi. Con i miei studi poi ho imparato a conoscere ancora più da vicino gli animali e in particolar modo quelli marini, e questo non ha fatto che accentuare il se

Muto come un pesce: la musica del reef

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Immaginate di nuotare vicino ad un reef tropicale...il mare è calmo e l’acqua vi avvolge in un caldo abbraccio. Scortati da centinaia di pesci colorati avanzate scrutando attentamente tra i coralli per scorgere qualche creatura nascosta. Vi sentite parte del mare . Ora immaginate di chiudere gli occhi e ascoltate i rumori che vi circondano tenendo la testa sott’acqua...cosa vi aspettate di sentire? Niente? Sbagliato! Anche se il nostro udito sott’acqua non ci permette di distinguere in modo preciso i suoni e la loro provenienza, per un buon ascoltatore il reef è tutt’altro che un luogo silenzioso: avvicinandoci alla barriera corallina infatti si possono sentire una moltitudine di schiocchi e ticchettii , e questa non è che una piccolissima percentuale dei suoni prodotti dagli abitanti del reef. Armati di microfono ci si rende conto di come in realtà le barriere coralline siano degli ambienti acusticamente molto caotici, paragonabili a delle frenetiche città . I suoni prodo

Le gioie della subacquea: la semistagna

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Biologia marina e subacquea vanno di pari passo, a tal punto che è proprio l’università a far brevettare gli studenti. É così che nel 2013 mi sono avvicinata a questa realtà, che non ho poi più saputo abbandonare. Cosa ci può essere di meglio per un biologo marino di nuotare insieme alle creature studiate sui libri e di sentirsi parte del mondo sommerso? A parere mio nulla. A dirla tutta qualche volta mi sembra addirittura di essere più a mio agio sott’acqua che fuori. Se la subacquea sa regalare delle emozioni grandissime sott’acqua , è anche vero che all’asciutto sa far penare notevolmente. Personalmente me ne accorsi ben presto quando, per la prima volta nella mia vita, indossai una muta semistagna . “Le mute che si usano nella subacquea sono 3: umide, semistagne e stagne”ci spiegava l’istruttore alla prima lezione di teoria del corso sub “le prime si usano in acque calde, le seconde e le terze in acque più fredde come per esempio nel Mediterraneo”. Visto che il cors

Il meraviglioso mondo dei nudibranchi del Mediterraneo

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Uno dei primi libri che mi sono stati regalati da piccola si intitolava “ Il mio primo atlante di ecologia ”. Era un libro abbastanza pesante che veniva venduto insieme ad una lente di ingrandimento . Pur essendo un libro per bambini, trattava in modo estremamente preciso argomenti complessi che avrei poi ripreso solo più tardi all’università. Era senza dubbio il mio libro preferito; non so dirvi però se lo fosse perché ero una piccola biologa in erba oppure se sia stato lui ad influenzare la scelta del mio percorso di studi. Ciò che è certo è che lo portavo sempre con me . La parte del libro che preferivo era un gioco nel quale bisognava trovare, con l’aiuto della lente di ingrandimento, tutti gli animali nascosti in un certo habitat (inutile dire che il paesaggio che preferivo era quello sottomarino). Crescendo ho conservato la passione per questo tipo di passatempo e ho iniziato a “giocare” negli ambienti naturali. É così che, durante le immersioni subacquee , capita

Giulia e il Polpo - una storia di sguardi, tentacoli e ventose

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Non potevo non dedicare il mio primo articolo a questa creatura e al nostro rapporto di amore e odio che ha accompagnato e rallegrato le mie giornate da acquarista. Potrei raccontarvi tante cose interessanti sui polpi: sono intelligentissimi, hanno tre cuori e il sangue blu...ma quello che vi propongo oggi è qualcosa di diverso , che vi farà comprendere l’ intelligenza di questi animali molto di più di un trattato di anatomia sul loro cervello. Giugno 2017 – Può sembrare strano per una biologa marina ma i polpi mi hanno sempre fatto abbastanza impressione: troppi tentacoli , decisamente troppe ventose e un’astuzia che si ritrova in pochi altri animali.   A giugno dell’anno scorso le mie conoscenze su queste creature erano più che altro quelle teoriche imparate durante l’ università : sapevo spiegare perfettamente come funziona il loro organismo, come si riproducono e dove vivono. Qualche volta mi era capitato di incontrare un polpo durante le immersioni subacquee e